Siamo giunti alla conclusione della stagione olearia 2022, un’altra stagione influenzata dal clima anomalo, che al livello nazionale non è certo stata memorabile.

In Toscana e in generale nel centro nord abbiamo avuto zone di buona produzione caratterizzata da una buona qualità e zone che hanno dovuto combattere con la mosca e con produzioni non proprio abbondanti.

Al sud la situazione è stata peggiore: solo poche aree sono riuscite a mantenere livelli alti di qualità e produttività.

Le piogge hanno determinato la maggior parte dei problemi, soprattutto al sud dove, da novembre in poi, la mosca ha danneggiato le olive e di conseguenza reso di scarsa qualità gli oli prodotti. Anche il caldo anomalo di Maggio e Giugno non ha giovato al raccolto, sfavorendo in alcune aree l’allegagione dei frutti.

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Le analisi per la determinazione della qualità dell'olio di oliva Toscano 2022

Di seguito riportiamo la tabella delle analisi effettuate nel CDR chemical lab “Francesco Bonicolini” con il sistema di analisi CDR OxiTester. I valori della tabella sono ordinati in base alla data di analisi del campione.

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In generale la qualità degli oli analizzati è risultata medio o alta considerando come parametro che determina la qualità il valore di polifenoli.

Il parametro dei polifenoli è infatti un indicatore fondamentale della qualità dell’olio di oliva: esercitano un’azione protettiva sull’ossidazione dell’olio da parte dell’ossigeno, si consumano preservando in questo modo l’olio dall’ossidazione.

Nella tabella gli oli con qualità migliore sono evidenziati con un colore verde più scuro che schiarisce al diminuire del valore dei polifenoli, visivamente si può quindi notare che gli oli con caratteristiche organolettiche migliori sono più concentrati nella prima parte del periodo di raccolta anche se oli con un valore di polifenoli medio o alto sono stati prodotti anche a fine novembre.

La media del valore di polifenoli è stata 497 mg/Kg, sensibilmente più alta rispetto allo scorso anno, mentre il valore di acidità è risultato un po’ più alto 0.22% rispetto alla 0.12% dello scorso anno. Comunque anche quest'anno il valore dell'acidità è più che soddisfacente e denota che nell’area di provenienza dei campioni la presenza di mosca sia stata minima.

Anche il valore di perossidi di tutti i campioni analizzati è risultato ampiamente al di sotto del limite richiesto per poter classificare il prodotto come extravergine.

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