Introduzione

Lo studio pubblicato su Brauwelt International (numero 3/2025) ha l’obiettivo di valutare le prestazioni analitiche di CDR BeerLab® nella determinazione dell’amaro della birra, confrontandone i risultati con il metodo di riferimento ufficiale EBC 9.8.
L’indagine è stata condotta per verificare accuratezza, ripetibilità e vantaggi pratici in termini di rapidità, sostenibilità e semplicità d’uso, con particolare attenzione all’impiego dello strumento nel controllo qualità di routine nei birrifici.

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Comprendere l’amaro nella produzione della birra

L’amaro della birra deriva principalmente dagli α-acidi presenti nel luppolo, che durante la bollitura del mosto si trasformano in iso-α-acidi. Il grado di questa conversione dipende da diversi parametri, tra cui pH, densità e tempo di bollitura, e la concentrazione finale determina le Unità Internazionali di Amaro (IBU) della birra.

Sebbene le IBU rappresentino una misura standardizzata dell’amaro ampiamente utilizzata nell’industria birraria per il controllo qualità e la coerenza di processo, la loro correlazione con la percezione sensoriale non è sempre lineare. Elementi come il tenore alcolico, i zuccheri residui, la composizione del malto e i composti aromatici influenzano anch’essi l’impressione gustativa complessiva.
Nonostante ciò, l’analisi delle IBU resta un parametro fondamentale per birrifici di ogni dimensione, a sostegno dello sviluppo delle ricette e della standardizzazione del prodotto.

Predire e determinare analiticamente

Nell’ambito della produzione di birra, l’amaro può essere predetto utilizzando formule empiriche basate sui parametri di aggiunta del luppolo - come la percentuale di α-acidi, il peso del luppolo, il fattore di utilizzazione e il volume del mosto - ma questi modelli non possono tenere conto di tutte le variabili di processo.

Per questo motivo, è essenziale una quantificazione diretta tramite metodi analitici per garantire accuratezza e coerenza dei risultati. Le procedure di riferimento ufficiali sono definite da ASBC, EBC e MEBAK, e comprendono due approcci principali:

  • Metodo UV spettrofotometrico (ASBC Beer-23A / EBC 9.8 / MEBAK B-400.17.110):
    In questo metodo, gli iso-α-acidi vengono estratti dalla birra acidificata con isottano e misurati in base alla loro assorbanza a 275 nm. La formula semplice (IBU = A275 × 50) lo rende pratico, ma richiede volumi di campione elevati e comporta una manipolazione manuale che può generare interferenze dovute a polifenoli e altri composti.
  • Cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC) – ASBC Beer-23C:
    L’HPLC consente la quantificazione precisa dei singoli iso-α-acidi, ma richiede strumentazione specializzata e operatori esperti, limitandone l’applicabilità nei test di routine direttamente in birrificio.

L’approccio di CDR BeerLab®: semplificare la determinazione delle IBU

Il sistema CDR BeerLab® introduce un metodo spettrofotometrico modificato per la determinazione rapida dell’amaro nella birra. Operando a 270 nm, consente di ottenere i risultati in appena 5–6 minuti, rispetto ai 15–55 minuti richiesti dai metodi ufficiali, utilizzando solo 1 mL di campione.

I principali vantaggi includono:

  • Uso minimo di campione e reagenti, con conseguente riduzione degli sprechi e maggiore sostenibilità ambientale.
  • Reagenti pronti all’uso, stabili fino a 12 mesi.
  • Nessuna necessità di vetreria o di passaggi di preparazione complessi.
  • Interfaccia intuitiva, adatta anche a operatori senza formazione tecnica avanzata.

Oltre alla misura delle IBU, CDR BeerLab® consente di analizzare simultaneamente grado alcolico (ABV), azoto amminico libero (FAN), zuccheri fermentescibili e dichetoni vicinali (VDK), offrendo una piattaforma analitica completa per il controllo qualità in birrificio.

Validazione analitica: correlazione e ripetibilità

Per validare l’accuratezza analitica del metodo IBU di CDR BeerLab®, è stato condotto uno studio di correlazione dal Laboratorio Chimico CDR “Francesco Bonicolini”. Campioni di birra con diversi livelli di amaro sono stati analizzati sia con CDR BeerLab® sia con il metodo ufficiale EBC 9.8.

I risultati hanno mostrato un’eccellente correlazione lineare, con un coefficiente di determinazione R² = 0,9994, confermando la forte equivalenza tra i due metodi (vedi figura sotto).
Il confronto dei dati ha evidenziato valori quasi identici per tutti i campioni analizzati, a testimonianza dell’elevata coerenza analitica del sistema.

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È stato inoltre eseguito un test di ripetibilità misurando più volte lo stesso campione di birra. I risultati hanno mostrato una deviazione standard relativa (RSD) di appena 0,55%, evidenziando l’elevata precisione e robustezza del metodo.
Questa bassa variabilità conferma l’affidabilità di CDR BeerLab® anche nelle condizioni operative dei test di routine.

CDR BeerLab®Reference Method
12.812.9
27.126.9
46.346.4
9.79.7
17.317.7
29.429.2
33.834.2
37.737.9
14.714.5
22.021.7
27.728.1
39.940.8
49.349.7

Tabella: valori ottenuti dal confronto tra CDR BeerLab® e il metodo di riferimento per la quantificazione dell’amaro

Inoltre, uno studio comparativo sulla determinazione delle IBU condotto dall’Università di Amburgo ha confermato che il metodo CDR BeerLab® è statisticamente equivalente al metodo di riferimento MEBAK.

La correlazione tra i valori medi di IBU ottenuti con il metodo di riferimento MEBAK e quelli misurati con CDR BeerLab® è risultata pari a R² = 0,9993.

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Vantaggi per la produzione birraria moderna

Riducendo in modo significativo la manipolazione dei campioni, i tempi di analisi e i volumi di reagenti, CDR BeerLab® consente un controllo in tempo reale direttamente in birrificio, facilitando decisioni rapide durante la produzione o l’ottimizzazione delle ricette.

La combinazione di affidabilità analitica, semplicità d’uso ed efficienza dei costi rende il sistema adatto sia ai birrifici artigianali sia a quelli industriali. Inoltre, il ridotto impatto ambientale e l’assenza di reagenti pericolosi sono in linea con gli obiettivi di sostenibilità che caratterizzano oggi la gestione della qualità nella produzione di birra.

Conclusioni

Lo studio pubblicato su Brauwelt International (numero 3/2025) evidenzia come CDR BeerLab® offra un’alternativa validata, rapida e affidabile ai tradizionali metodi di analisi delle IBU. Grazie alla correlazione dimostrata con il metodo di riferimento EBC 9.8 e all’eccellente ripetibilità, rappresenta uno strumento analitico di nuova generazione per il monitoraggio dell’amaro e il controllo qualità completo nella produzione di birra.

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Amaro nella birra: precisione analitica e innovazione con CDR BeerLab® – Pubblicato su Brauwelt International 3/2025

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